di Vittorio Spada
Per il sindaco di Catania Enzo Bianco sicuramente un boccone amaro vedere che la Festa nazionale dell’Unità ha preso vita sui mass media con la presenza di Massimo D’Alema, mentre l’inaugurazione avvenuta domenica scorsa (28 agosto) con tanto di ministri e sottosegretari è passata quasi inosservata e fra polemiche di profilo non certo elevato a seguito di un inusuale ed esagerato dispiegamento di forze dell’ordine all’unico ingresso di Villa Bellini. Ulteriore boccone amaro per il sindaco del capoluogo etneo che ha voluto fortemente questa Festa dell’Unità in quella che crede la “sua” città, constatare che il “NO” referendario di Massimo D’Alema ai Dem siciliani è più gradito del “SI”.
D’Alema alla Festa nazional-etnea ha dribblato il ministro Paolo Gentiloni sulle tematiche estere per addentrarsi nella problematica del Referendum. Scrive Angela Mauro su Huffington Post: (…) D’Alema è qui anche per dire ancora una volta no alla riforma costituzionale: no, nonostante i manifesti di ‘Basta un sì” che arredano la festa a villa Bellini, sì ovunque senza tregua. No, invece, dice D’Alema perché la riforma Boschi “è stata scritta male” e che Renzi “sta diventando un politico tradizionale, la spinta si è affievolita…E’ diventato un politico normale con tutti i difetti del caso, dalla lottizzazione della Rai al resto… E questo lo vede la gente, non io (…) L’attacco di D’Alema è feroce, dritto al cuore del renzismo e della sua storia a Palazzo Chigi. “Abbiamo cambiato la costituzione con una maggioranza raccogliticcia di trasformisti senza mandato popolare. Renzi ha vinto le elezioni contro Letta… ” (…).
Marco Benanti su Iene Sicule calca maggiormente la mano: Questa festa nazionale del PD alla Villa Bellini è davvero singolare, da un lato si nota l’assoluta indifferenza dei catanesi, forse anche un po’ infastiditi da questa prepotente “occupazione” del loro giardino storico, dall’altro lato si nota, con ulteriore fastidio, l’ingiustificato ed eccessivo “controllo” di polizia e carabinieri (non sulla Città o nei quartieri a rischio, ma solo alla Villa Bellini e per scoraggiare chi potrebbe esprimere dissenso o critiche) ma ciò è probabilmente imputabile alla nostalgia di gestore dell’ordine pubblico di Enzo Bianco, che ha fatto per un breve “giro” il ministro dell’interno. Anche questa volta i catanesi dimostrano quanto sia difficile prenderli in giro, Bianco ci ha provato più volte persino con i “fuochi d’artificio” ma inutilmente. Se Bianco, Crocetta & company avevano in mente con “panem et circenses” di narcotizzare i catanesi ed i siciliani, beh vi è da rilevare che il negativo giudizio, sulle loro politiche, sembra avere inciso così in profondità da frustrare ogni ulteriore ipotesi di credibilità nei loro confronti (…).
Il quotidiano La Repubblica sottolinea: Un discorso atteso dal popolo del Pd quello di D’Alema, l’uomo considerato – a torto o ragione – il capofila del fronte del no al referendum. “Renzi a me non interessa, a me interessa il testo della riforma costituzionale”, assicura parlando del suo storico scontro con il premier-segretario. E aggiunge: “Non esiste un partito del no né un partito del sì. Esiste il sì e il no. Trovo sbagliato avere spaccato in due il Paese sulla Costituzione che dovrebbe essere condivisa. Il mio modello e’ la Costituente, in cui comunisti e democristiani scrissero insieme la Costituzione anche se si combattevano”. Poi parla di un premier in difficoltà: “In Europa la spinta innovatrice di Renzi si è affievolita. Anche nel nostro paese è così e il dato dei ballottaggi è incontrovertibile. Sta diventando un politico come gli altri, con tutti i peggiori difetti di un politico normale”.
Giorni addietro abbiamo scritto: Alla Festa nazionale dell’Unità la collettività di Catania (sempre “probabilmente”) non “vedrà” e non comprenderà le “lotte” che agitano i Dem al loro interno, oppure (sempre “probabilmente”) resterà indifferente. Il protagonista della Festa nazionale dell’Unità a Catania sarà solo ed esclusivamente Enzo Bianco (…). Dobbiamo ammettere che forse abbiamo dato un giudizio affrettato sostenendo che il protagonista della Festa dell’Unità nazional-etnea sarebbe stato Enzo Bianco…